martedì 19 settembre 2017

BONUS PER DISOCCUPATI 2017


Entro il prossimo settembre 2017 entrerà in vigore un’ulteriore forma di sostegno alle famiglie sotto la soglia di povertà, che prenderà la forma di un assegno versato mensilmente a favore di determinate categorie di soggetti.

Sulla stampa ha preso il nome di assegno di povertà, anche se il reddito non sempre è l’unica delle variabili che permetteranno di accedere a questo assegno.

Il nome tecnico è REI, ovvero reddito di inclusione e può essere un’ottima opportunità per le famiglie maggiormente colpite dalla crisi, tutto questo grazie alla Delega sulla povertà al Governo, che ha deciso di introdurre da quest’anno tale misura.

Una delle iniziative del Piano contro la Povertà

Prima di addentrarci nello specifico dei requisiti e delle modalità di erogazione del Reddito di Inclusione, sarà necessario individuare anche quale è stato il quadro politico che ha portato allo sviluppo di questa forma di aiuto per le famiglie maggiormente in difficoltà.

Il contesto è quello della legge delega contro la povertà, che ha invitato il governo a mettere in opera da subito, entro sei mesi dalla delega, misure universali che contengano la dilagante povertà che ha colpito quelli che erano un tempo appartenenti a pieno diritto del ceto medio.
Le famiglie che si trovano al di sotto della soglia che permette di acquistare beni e servizi essenziali sono più di quattro milioni e questo non ha potuto che spingere il governo ad intervenire con una formula per quanto possibile universale e davvero in grado di aiutare chi ha effettivamente bisogno.

Il REIS (Reddito di Inclusione Sociale)  è uno strumento che va ad affiancare altri strumenti contro le situazioni a rischio: grazie ad esso, la Carta SIA, nata dalla social card sperimentale destinata a sole 12 città italiane, verrà ampliata ed estesa a tutti i comuni italiani e verrà sostuita dalla nuova misura nazionale per il contrasto alla povertà, appunto, il  REIS.

Il REIS è uno strumento a sostegno del reddito per persone che si trovano al di sotto della soglia stabilita statisticamente e per legge di povertà, che servirà non solo a garantire un reddito adeguato alle famiglie, ma anche a permettere una inclusione sociale di tipo attivo, sia a livello lavorativo che scolastico, senza dimenticare l’accesso alle misure sociali e sanitarie, per tutta la famiglia.

Oltre a dimostrare di avere un reddito al di sotto della soglia stabilita, le famiglie dovranno dunque partecipare a quelli che sono dei percorsi individualizzati per il reinserimento nel mondo del lavoro per gli adulti, nonché nella scuola per i figli che si trovino ancora in età scolastica.
Da una parte si dovranno dunque impegnare i comuni ad erogare l’assegno, e dell’altro l’INPS si dovrà preoccupare delle ulteriori occorrenze, con il primo che dovrà inoltre improntare dei percorsi individualizzati per il re-inserimento delle persone colpite da stato di povertà.

L’assegno che viene assegnato tramite REI verrà erogato con una carta prepagata, in modalità simili a quelli della carta SIA già operativa, con l’addebito delle somme che avverrà su base mensile e potrà essere utilizzato per tutti gli acquisti presso:

i negozi convenzionati
i negozi di generi alimentari
le farmacie
le parafarmacie
le strutture per il pagamento delle utenze
A quanto ammonta l’assegno? Si dovrà ancora discutere prima dell’approvazione definitiva del disegno di legge, anche se le somme verso le quali il governo sembrerebbe orientato si aggirano intorno ai 500 euro per nucleo famigliare.

I dati dovrebbero essere questi:

1 membro 80 euro
2 membri euro 160;
3 membri euro 240;
4 membri euro 320;
5 membri o più 400 euro.

I requisiti di cui si deve essere in possesso per questo tipo di aiuto sono molto simili a quelli che erano richiesti per l’ottenimento della carta SIA, ovvero:
Essere cittadini italiani, oppure dell’Unione Europea;
in alternativa: essere familiari di un cittadino italiano o comunitario, a patto che si abbia il permesso di straniero;
in alternativa: essere cittadini extra-comunitari che sono in possesso del permesso di soggiorno;
in alternativa: rifugiato politico o titolare di protezione sussidiaria;
almeno un soggetto del nucleo deve essere minorenne;
a parità di altre condizioni, la precedenza sarà data alle famiglie nelle seguenti condizioni: disagio abitativo, accertato dal Comune; nucleo familiare monogenitoriale, per cui costituito da un solo genitore e figli minori; nucleo familiare con 3 o più figli minorenni, oppure, con 2 figli ed il 3° in arrivo; nucleo familiare con 1 o + figli minori disabili;
un ulteriore criterio di precedenza è rappresentato dal numero dei figli e in considerazione dell’età più bassa del figlio più piccolo;
si deve avere un ISEE inferiore a 6000 euro (fino a questo momento si parlava invece di 3000 euro);
Patrimonio mobiliare così come stabilito ai fini Isee;
valore dell’indicatore della situazione patrimoniale ancora una volta come definito ai fini Isee;
valore della abitazione di residenza,qualora si si sia in possesso di una casa di proprietà;
Per quanto riguarda i requisiti lavorativi sarà necessario:

Presenza di adulti disoccupati nel nucleo familiare al momento della domanda;
almeno uno dei  componenti del nucleo che nei 36 mesi precedenti alla domanda in una delle seguenti condizioni: 1) cessazione del rapporto di lavoro se lavoratore dipendente; 2) cessazione attività, se lavoratore autonomo; 3) poter dimostrare di aver lavorato almeno 180 giorni con tipologie contrattuali flessibili;
in alternativa al punto 2, almeno un componente del nucleo impiegato con tipologie contrattuali flessibili. In tal caso, il valore totale  per il nucleo familiare dei redditi da lavoro nei 6 mesi precedenti la domanda non deve superare 4.000 euro.

Per sapere dove fare domanda sarà necessario attendere il decreto attuativo, che dovrebbe arrivare, come abbiamo detto, entro il prossimo settembre.

Non mancheremo di aggiornarvi sulle novità che riguardano quella che è una misura molto importante per l’aiuto alle famiglie, in un periodo che, purtroppo, continua a vedere il numero di poveri al di sotto della soglia continuare a crescere su tutto il territorio nazionale.

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