domenica 22 ottobre 2017

MAZDA E POLLINI...UNA CX-3 SPECIALE


INCONTRO DI ECCELLENZE - Il gusto, la capacità e la sapienza tipici del made in Italy abbinati all’attenzione, alla cura e alla precisione dei migliori prodotti giapponesi: nasce da questo incontro una suv speciale in tiratura limitata, la Mazda CX-3 Limited Edition in Partnership With Pollini, riservata a 110 clienti italiani in cerca di quel tocco in più che assicura distinzione non solo nell’abbigliamento, ma anche nella scelta dell’automoboile.
PUNTI DI CONTATTO - I due marchi hanno in comune più di quanto si potrebbe pensare: innanzitutto la passione per la manifattura artigianale, ma anche un forte legame con le proprie tradizioni e uno sguardo sempre volto all’innovazione. Un filo conduttore che ha permesso un’efficace sintonia tra due realtà. Fondata nel 1953 a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), nel cuore di quella Romagna in cui la passione per l’artigianato è pari a quella per i motori, l’azienda Pollini rappresenta una delle eccellenze italiane nel campo dello stile e della manifattura di pregio nella produzione di scarpe e accessori in pelle. Mentre, anche nell’era delle mega fabbriche robotizzate come quella della Mazda a Hofu, nel sud del Giappone, è ancora una realtà ben presente sulle linee di produzione la figura del Takumi, il maestro artigiano specializzato che si prende cura non solo della realizzazione anche manuale di parti della vettura (la corona del volante cucita a mano, per esempio), ma anche del buon funzionamento dell’intera filiera produttiva in una ricerca continua di miglioramenti qualitativi e di processo.


TRADIZIONE E ALTA TECNOLOGIA - Dall’incontro tra le due aziende è nata la Mazda CX-3 Limited Edition in Partnership With Pollini, disponibile a partire dal mese di ottobre in 110 esemplari. Sviluppata sulla base dell’allestimento Exceed, aggiunge alle dotazioni di questa versione equipaggiamenti premium come i sedili in pelle nappa Brown con doppie cuciture (la poltrona di guida è regolabile elettricamente con memoria), i cerchi in lega 18’’ cromati, le protezioni sottoscocca silver anteriore e posteriore, le calotte retrovisori satinate e il badge Pollini, con il numero progressivo di produzione, sulla plancia. Il corredo della vettura è impreziosito da un portadocumenti in pelle e da una Vip Card, utilizzabile nei punti vendita Pollini, che consentirà ai possessori di usufruire di vantaggi speciali sui prodotti del marchio. L’auto è spinta dal 2.0 a benzina da 120 CV della serie Skyactiv, con alimentazione a iniezione diretta (rapporto di compressione di 14:1, collettore di scarico 4-2-1, doppia fasatura della distribuzione sequenziale S-VT), che abbina motore brillantezza e fluidità, senza innalzare i livelli dei consumi e i costi di gestione. 

UN NUOVO DESIGN - Fu la Mazda CX-5 del 2012 a lanciare lo stile ripreso poi da tutte le Mazda odierne: il Kodo design ha portato gli stilisti a disegnare mascherine dalla forma a diamante, luci rastremate e fiancate dalle linee pulite e raffinate. Ora è venuto il momento di un nuovo salto in avanti e fra pochi giorni la Mazda svelerà la nuova direzione nella quale si evolverà il suo design. Al prossimo Salone dell’automobile di Tokyo (27 ottobre-5 novembre 2017) verrà infatti esibito un nuovo modello di stile, di cui oggi l’azienda ha diffuso la prima immagine (qui sopra), che appare molto diverso già a partire dalla fiancata: la profonda scanalatura è un grosso elemento di novità e farà apparire le auto molto più filanti. Il costruttore giapponese non ha fornito alcun dettaglio sull’auto, che ha le sembianze di una berlina a quattro porte dalla sagoma molto sportiveggiante: il cofano anteriore è molto lungo, la coda sembra raccolta e il tetto appare filante.


È LEI LA MAZDA 3 - Insieme a questa proposta di stile ne verrà mostrata una seconda, che dovrebbe anticipare la nuova edizione della berlina compatta Mazda 3. Anche per lei sono attese novità piuttosto “succose”, a partire dalla carrozzeria (il portellone è molto inclinato in stile coupé, qui sopra un primo disegno) fino ai motori, perché arriverà un benzina capace di funzionare senza candele: il nuovo motore Skyactiv-X riuscirà a creare la scintilla per l’innesco della miscela aria/carburante grazie alla pressione molto elevata nelle camere di scoppio, in maniera analoga a quanto avviene sui motori diesel, dove la compressione dell'aria provoca un'autoaccensione al momento dell'iniezione del carburante nei cilindri.

martedì 19 settembre 2017

BONUS PER DISOCCUPATI 2017


Entro il prossimo settembre 2017 entrerà in vigore un’ulteriore forma di sostegno alle famiglie sotto la soglia di povertà, che prenderà la forma di un assegno versato mensilmente a favore di determinate categorie di soggetti.

Sulla stampa ha preso il nome di assegno di povertà, anche se il reddito non sempre è l’unica delle variabili che permetteranno di accedere a questo assegno.

Il nome tecnico è REI, ovvero reddito di inclusione e può essere un’ottima opportunità per le famiglie maggiormente colpite dalla crisi, tutto questo grazie alla Delega sulla povertà al Governo, che ha deciso di introdurre da quest’anno tale misura.

Una delle iniziative del Piano contro la Povertà

Prima di addentrarci nello specifico dei requisiti e delle modalità di erogazione del Reddito di Inclusione, sarà necessario individuare anche quale è stato il quadro politico che ha portato allo sviluppo di questa forma di aiuto per le famiglie maggiormente in difficoltà.

Il contesto è quello della legge delega contro la povertà, che ha invitato il governo a mettere in opera da subito, entro sei mesi dalla delega, misure universali che contengano la dilagante povertà che ha colpito quelli che erano un tempo appartenenti a pieno diritto del ceto medio.
Le famiglie che si trovano al di sotto della soglia che permette di acquistare beni e servizi essenziali sono più di quattro milioni e questo non ha potuto che spingere il governo ad intervenire con una formula per quanto possibile universale e davvero in grado di aiutare chi ha effettivamente bisogno.

Il REIS (Reddito di Inclusione Sociale)  è uno strumento che va ad affiancare altri strumenti contro le situazioni a rischio: grazie ad esso, la Carta SIA, nata dalla social card sperimentale destinata a sole 12 città italiane, verrà ampliata ed estesa a tutti i comuni italiani e verrà sostuita dalla nuova misura nazionale per il contrasto alla povertà, appunto, il  REIS.

Il REIS è uno strumento a sostegno del reddito per persone che si trovano al di sotto della soglia stabilita statisticamente e per legge di povertà, che servirà non solo a garantire un reddito adeguato alle famiglie, ma anche a permettere una inclusione sociale di tipo attivo, sia a livello lavorativo che scolastico, senza dimenticare l’accesso alle misure sociali e sanitarie, per tutta la famiglia.

Oltre a dimostrare di avere un reddito al di sotto della soglia stabilita, le famiglie dovranno dunque partecipare a quelli che sono dei percorsi individualizzati per il reinserimento nel mondo del lavoro per gli adulti, nonché nella scuola per i figli che si trovino ancora in età scolastica.
Da una parte si dovranno dunque impegnare i comuni ad erogare l’assegno, e dell’altro l’INPS si dovrà preoccupare delle ulteriori occorrenze, con il primo che dovrà inoltre improntare dei percorsi individualizzati per il re-inserimento delle persone colpite da stato di povertà.

L’assegno che viene assegnato tramite REI verrà erogato con una carta prepagata, in modalità simili a quelli della carta SIA già operativa, con l’addebito delle somme che avverrà su base mensile e potrà essere utilizzato per tutti gli acquisti presso:

i negozi convenzionati
i negozi di generi alimentari
le farmacie
le parafarmacie
le strutture per il pagamento delle utenze
A quanto ammonta l’assegno? Si dovrà ancora discutere prima dell’approvazione definitiva del disegno di legge, anche se le somme verso le quali il governo sembrerebbe orientato si aggirano intorno ai 500 euro per nucleo famigliare.

I dati dovrebbero essere questi:

1 membro 80 euro
2 membri euro 160;
3 membri euro 240;
4 membri euro 320;
5 membri o più 400 euro.

I requisiti di cui si deve essere in possesso per questo tipo di aiuto sono molto simili a quelli che erano richiesti per l’ottenimento della carta SIA, ovvero:
Essere cittadini italiani, oppure dell’Unione Europea;
in alternativa: essere familiari di un cittadino italiano o comunitario, a patto che si abbia il permesso di straniero;
in alternativa: essere cittadini extra-comunitari che sono in possesso del permesso di soggiorno;
in alternativa: rifugiato politico o titolare di protezione sussidiaria;
almeno un soggetto del nucleo deve essere minorenne;
a parità di altre condizioni, la precedenza sarà data alle famiglie nelle seguenti condizioni: disagio abitativo, accertato dal Comune; nucleo familiare monogenitoriale, per cui costituito da un solo genitore e figli minori; nucleo familiare con 3 o più figli minorenni, oppure, con 2 figli ed il 3° in arrivo; nucleo familiare con 1 o + figli minori disabili;
un ulteriore criterio di precedenza è rappresentato dal numero dei figli e in considerazione dell’età più bassa del figlio più piccolo;
si deve avere un ISEE inferiore a 6000 euro (fino a questo momento si parlava invece di 3000 euro);
Patrimonio mobiliare così come stabilito ai fini Isee;
valore dell’indicatore della situazione patrimoniale ancora una volta come definito ai fini Isee;
valore della abitazione di residenza,qualora si si sia in possesso di una casa di proprietà;
Per quanto riguarda i requisiti lavorativi sarà necessario:

Presenza di adulti disoccupati nel nucleo familiare al momento della domanda;
almeno uno dei  componenti del nucleo che nei 36 mesi precedenti alla domanda in una delle seguenti condizioni: 1) cessazione del rapporto di lavoro se lavoratore dipendente; 2) cessazione attività, se lavoratore autonomo; 3) poter dimostrare di aver lavorato almeno 180 giorni con tipologie contrattuali flessibili;
in alternativa al punto 2, almeno un componente del nucleo impiegato con tipologie contrattuali flessibili. In tal caso, il valore totale  per il nucleo familiare dei redditi da lavoro nei 6 mesi precedenti la domanda non deve superare 4.000 euro.

Per sapere dove fare domanda sarà necessario attendere il decreto attuativo, che dovrebbe arrivare, come abbiamo detto, entro il prossimo settembre.

Non mancheremo di aggiornarvi sulle novità che riguardano quella che è una misura molto importante per l’aiuto alle famiglie, in un periodo che, purtroppo, continua a vedere il numero di poveri al di sotto della soglia continuare a crescere su tutto il territorio nazionale.

mercoledì 6 settembre 2017

BONUS BEBE' 2017


L’assegno di natalità (anche detto "Bonus bebè") è un assegno mensile destinato alle famiglie con un figlio nato, adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e con un ISEE non superiore a 25.000 euro. L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al terzo anno di vita del bambino o al terzo anno dall’ingresso in famiglia del figlio adottato.

Esso è stato istituito dall’articolo 1, commi 125-129, legge 23 dicembre 2014, n. 190, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge di stabilità per l’anno 2015), mentre con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2015 sono state adottate le relative disposizioni attuative.

L’assegno spetta a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato. Se l’assegno non può più essere concesso al genitore richiedente (perché, ad esempio, decaduto dalla potestà genitoriale o perché il figlio è stato affidato in via esclusiva all’altro genitore), l’altro genitore può subentrare nel diritto all’assegno presentando una nuova domanda entro 90 giorni dall’emanazione del provvedimento del giudice che dispone la decadenza dalla potestà o l’affidamento esclusivo all’altro genitore. In questo caso, l’assegno spetta al nuovo genitore richiedente dal mese successivo a quello di emanazione del provvedimento giudiziario.

Per l’affidamento temporaneo di minore nato o adottato nel triennio 2015-2017, l’assegno spetta a decorrere dal mese di emanazione del provvedimento del giudice o del provvedimento dei servizi sociali reso esecutivo dal giudice tutelare.

In caso di decesso del genitore richiedente, l’erogazione dell’assegno prosegue a favore dell’altro genitore convivente col figlio. Quest’ultimo deve fornire all’INPS gli elementi informativi necessari per la prosecuzione dell’assegno entro 90 giorni dalla data del decesso.

In ogni caso, se la domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda.

L’assegno è corrisposto mensilmente per un massimo di 36 mensilità a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia.

QUANTO SPETTA

La misura dell’assegno dipende dall' ISEE del nucleo familiare: 960 euro l’anno (80 euro al mese per 12 mesi) con ISEE superiore a 7.000 euro annui e non superiore a 25.000 euro annui; 1.920 euro l’anno (160 euro al mese per 12 mesi) con ISEE non superiore a 7.000 euro annui.

Il pagamento mensile dell’assegno è effettuato dall’INPS direttamente al richiedente tramite bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN intestati al richiedente. In sede di invio della domanda è necessario allegare il modello SR/163 in mancanza la domanda rimane sospesa.

Se la domanda è stata presentata dal legale rappresentante in nome e per conto del genitore minorenne o incapace di agire, il mezzo di pagamento prescelto deve essere intestato al genitore.

Se il figlio nato o adottato è collocato temporaneamente presso un’altra famiglia secondo l’art. 2 della legge 184 del 1983, l’assegno è corrisposto all’affidatario che ne fa richiesta e solo per la durata dell’affidamento.

Il pagamento dell’assegno è effettuato a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Se la domanda è stata presentata nei termini di legge (entro i 90 giorni), il primo pagamento comprende anche l’importo delle mensilità maturate fino a quel momento.

DECADENZA

L’erogazione dell’assegno a favore del richiedente termina quando:

il figlio compie tre anni o si raggiungono tre anni dall’ingresso in famiglia. I tre anni si calcolano a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia (questo mese incluso);
il figlio raggiunge i 18 anni di età;
il richiedente perde uno dei requisiti previsti dalla legge (ad esempio in caso di trasferimento della residenza all’estero, perdita del requisito della cittadinanza o del titolo di soggiorno, perdita della convivenza con il figlio, ISEE superiore a 25.000 euro annui, revoca dell’affidamento).
Altre cause di decadenza sono:

il decesso del figlio;
la revoca dell’adozione;
la decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
l’affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda;
l’affidamento del minore a terzi;
provvedimento negativo del giudice che determina il venir meno dell'affidamento preadottivo.
Il richiedente deve comunicare all’INPS la perdita di uno dei requisiti entro 30 giorni. Se il richiedente perde uno dei requisiti previsti dalla legge o se si verifica una causa di decadenza, la domanda di assegno può essere presentata per lo stesso figlio dall’altro genitore o, in caso di affidamento temporaneo, dall’affidatario.


L’ultima legge di Stabilità ha confermato anche per il 2017 il cosiddetto Bonus bebè di 80 euro al mese erogato per tre anni a tutte le famiglie con un nuovo nato purché con un reddito #isee inferiore a 25 mila euro. Rispetto ai primi due anni di attivazione del contributo si devono però registrare alcuni cambiamenti in senso restrittivo, con attivazione di controlli da parte dell’#Inps in particolare sul certificato Isee e sul codice Iban sul quale viene erogato il contributo.

Attestazioni Isee per il Bonus bebè 2017: attenzione alla validità
Tra le novità introdotte nelle regole per richiedere il Bonus bebè 2017 si segnalano i controlli da parte dell’Inps per intercettare le attestazioni Isee che presentano omissioni o difformità sul patrimonio mobiliare.

In questi casi, l’Inps provvederà a sospendere l’istruttoria per la richiesta del sussidio (o ad interromperne l’erogazione nel caso in cui questo sia già stato concesso), dando comunicazione al beneficiario. Alla ricezione dell’avviso, il beneficiario potrà presentare entro 30 giorni una nuova Dsu ai fini della emissione di una nuova attestazione Isee, oppure presentare documenti forniti da banche, Poste, eccetera, a sostegno dei rapporti finanziari che si presumono omessi o non veritieri. In caso di corrispondenza tra quanto dichiarato e i documenti prodotti, l’Inps procederà a completare la nuova istruttoria, in caso di nuova domanda, o a ripristinarne l’erogazione.

La stessa procedura è prevista nel caso in cui si presenti un Isee scaduto o che non venga rinnovato alla scadenza. E’ importante ricordare, infatti, che l’attestazione Isee ha validità di due mesi, per cui, ad esempio, se la certificazione è stata preparata ad agosto, ma il bambino è nato (o è stato adottato) a dicembre, bisognerà richiedere un nuovo certificato.


Una volta ottenuto il Bonus bebè, inoltre, ogni anno sarà necessario presentare una nuova certificazione Isee che confermi il perdurare dei requisiti per ii quali il contributo è stato concesso.

Controlli Inps per il Bonus bebè 2017 anche sul codice Iban
Al fine di verificare che i contributi del Bonus bebè siano effettivamente erogati alle famiglie bisognose, come previsto dalle regole di emissione, l’Inps ha inoltre istituito un ulteriore controllo attraverso la richiesta di presentazione del modello SR163, necessario per verificare l’effettiva corrispondenza tra l'Iban indicato nella domanda di assegno e la titolarità del conto a cui l'Iban stesso si riferisce.

Ricordiamo che il Bonus bebè consiste in un assegno di 80 euro al mese per tre anni per tutte le famiglie nelle quali si registra l’ingresso di un minore (nascita, adozione o affido) con un reddito Isee inferiore a 25 mila euro. In caso di reddito inferiore a 7 mila euro annui, l’assegno viene elevato a 160 euro al mese.

L’INPS ha comunicato l’introduzione di questo nuovo modello con il messaggio n. 1652 del 14 aprile 2016.
Molte pratiche sono bloccate per mancanza di questo nuovo modulo. Quando si richiede una prestazione conviene sempre allegare il modulo SR 163, compilato e firmato dalla banca.
Nuove modalità per comunicare il codice Iban in caso di accredito su c/c bancari o postali, libretti postali e carte prepagate per i percettori di tutte le prestazioni a sostegno del reddito.
Nel caso di una nuova domanda di prestazione a sostegno del reddito, oppure nel caso di una prestazione già in corso di pagamento, se c’è necessità di variare il codice Iban o la modalità di pagamento (per es. da pagamento allo sportello ad accredito), occorre inviare all’Inps il modulo “Richiesta di pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito” (Modulo_SR163 ).


Il richiedente, tramite il predetto modulo, deve specificare la modalità di pagamento, i dati di riferimento dell’Istituto di credito (Banca/Posta) che effettua il pagamento e il codice Iban del proprio conto. Il modulo deve essere validato con data, timbro e firma dal funzionario del competente Ufficio postale o della Banca e quindi inviato all’Inps.


giovedì 24 agosto 2017

OBBLIGO SCOLASTICO FINO AI 18 ANNI?


Una buona notizia per la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: l’8 settembre sarà depositata la legge di iniziativa popolare per la Scuola della Costituzione, che fissa – in un modello assai diverso da quello attuale – l’obbligo scolastico a 18 anni. In un’estate di annunci (rimasti tali) – in primis un impegno sull’inadeguatezza dei salari – e di (brutte) sorprese (ovviamente in via di realizzazione) – l’allargamento della sperimentazione del percorso secondario di II grado in quattro anni – Fedeli ha esternato anche al Meeting di Comunione e Liberazione: irrinunciabile passerella per le anticipazioni. Non posso non convergere su una dichiarazione: “Io sarei per portare l’obbligo scolastico a 18 anni perché un’economia come la nostra, che vuole davvero puntare su crescita e benessere, deve puntare sull’economia e sulla società della conoscenza, così come peraltro ci viene dall’ultima Agenda Onu 2030 sottoscritta anche dall’Italia”. Tra “io sarei” e impegno concreto passano fiumi di demagogia e di parole totem, a uso e consumo di media e ingenui. Dare un’occhiata al testo, redatto in modo aperto da chiunque – docenti, studenti, genitori – abbia voluto partecipare, sarebbe però utile a chi ha spesso mostrato di sapere poco di storia della scuola e politiche di istruzione.

Prima di tutto, però, Fedeli deve ricordare alcune cose. L’obbligo scolastico, previsto nell’art. 34 della Carta, fu una straordinaria rivoluzione culturale, politica e sociale. Affidò alla scuola della Repubblica l’emancipazione anche di coloro che, provenendo da condizioni svantaggiate, potevano avere la possibilità di migliorare la propria cultura e, dunque, la propria condizione di cittadino e di lavoratore, capace di scelte consapevoli. Con quel provvedimento, cioè, la scuola diventò lo strumento con cui abbattere e differenze e ostacoli che impedissero il pieno sviluppo della persona umana. La scuola, appunto: cultura, conoscenza, pensiero critico. Istituzione repubblicana che oggi, a colpi di (contro)riforme, si vuole ridurre a infarinatura di conoscenze blande e volatili, prevaricate da una visione aziendale di competenze illusoriamente spendibili sul mercato del lavoro. Come se il lavoro si esaurisse in un saper fare sbrigativo e superficiale e non fosse nobilitato da cultura e conoscenza, riflessione e ricerca. Come polli in batteria gli studenti vengono forniti di nozioni smart, non comprendendo che tale processo impoverirà la società tutta. E, soprattutto, che esso condannerà gli ultimi – gli svantaggiati – a una cittadinanza azzoppata. Il progetto di società neoliberista blinda le condizioni individuali su base socioeconomica: emergono e saranno destinati ad emergere solo i privilegiati dalla nascita in famiglie e contesti favorevoli.

Obbligo scolastico, poi, significa dentro la scuola e un impegno della Repubblica ad opporsi con tutte le forze alla dispersione scolastica. Oggi andare a scuola è una – non la principale – delle possibilità di istruzione, tante sono le attività altre affastellate nell’anno; e la diminuzione di un anno di percorso va proprio in questo senso. Ritardo e dispersione e demagogica evocazione di competenze per il lavoro con uno dei provvedimenti più disastrosi della legge 107/15 – alternanza scuola-lavoro – hanno minato la scuola italiana, facendo seriamente dubitare che in questa scuola, ossequiosa ai diktat neoliberisti, dirigista, valutativa e competitiva, sia ancora praticabile l’ambiziosa scommessa di consegnare a tutti il diritto-dovere ad apprendimento e emancipazione: saperi, studio e relazione educativa sono infatti subordinate alle esigenze mercantili, per cui approfondimento, analiticità e pensiero critico paiono essere orpelli inutili se non ostacoli da eliminare. Nessuno considera che, oltre a un bacino di potenziale sfruttamento, per lo più di studenti minorenni (terzo e quarto anno), e allo svuotamento del concetto di cultura emancipante, l’alternanza scuola-lavoro, coerente con Job’s Act, costruisce volutamente lavoratori acritici, inconsapevoli dei propri diritti e doveri: contrattazione collettiva e lotte per la dignità del lavoro non sono assolutamente un riferimento, né un vincolo imprescindibile per la cultura di impresa: si mira a manodopera “flessibile”, cioè incapace di comprendere e difendere il senso profondo del lavoro e dell’essere lavoratori.

A realizzare un obbligo scolastico costituzionalmente efficace non sarà un riordino dei cicli che abbatta tempi (e diritti a apprendimento e lavoro) e moltiplichi opportunità apparenti (progetti, stage, tecnologie sempre nuove, in realtà prove tecniche di allontanamento definitivo da rigore, riflessione e dimensione davvero pedagogica). Ma una vera riforma della scuola, la restituzione del compito politico-istituzionale frantumato da anni di scelte scellerate e tardive rincorse a modelli neoliberisti da altri già dismessi, propagandati come “nuovo che avanza”; in realtà, una scuola desueta e classista, voluta da esecutori acritici del primato dell’economia su esistenze individuali e interesse generale.

Infine, un altro testo che consiglio vivamente al ministro di leggere. Si tratta della Costituzione Italiana, quella che dice di voler consegnare a ogni studente, dimentica forse che già ne esiste il relativo insegnamento e che la classe politica di cui fa parte ne ha tentato varie volte la manomissione. Vada agli artt. 33 e 34: disegnano molto nettamente un progetto di scuola. Quella che anche lei, con le sue chiacchiere da bar e i suoi decreti a sorpresa, sta tentando di distruggere.

“Rendere l’Erasmus accessibile a tutti” – “Nel giro di pochi anni costruiremmo una classe dirigente nuova, italiana ed internazionale” ha detto Fedeli in una intervista a ilsussidiario.net, prima di intervenire al meeting ciellino. Per il ministro dell’Istruzione per favorire questo processo occorre rendere “l’Erasmus accessibile a tutti dentro il percorso curricolare”. “La dimensione europea è imprescindibile. Lo dico anche per la mia storia personale, sono stata presidente del sindacato europeo. L’Erasmus – spiega – è un’esperienza formativa che cambia la vita dei giovani. Vuol dire più cultura, più conoscenze, più qualità nella relazione umana e civile, più capacità e adattabilità nel nuovo mondo del lavoro”.

“Sperimentazione 4 anni Licei scelta utile”– Il Piano nazionale di sperimentazione in 100 classi per il diploma in quattro anni che coinvolgerà Licei e Istituti tecnici “mi è sembrata una scelta utile”. Lo afferma la numero uno del dicastero dell’Istruzione aggiungendo: “Se quella sperimentazione funzionerà, e tutti i decisori politici saranno d’accordo, a quel punto si dovrebbe fare una rivisitazione complessiva dei cicli scolastici da punto di vista della qualità dei percorsi didattici interni. So che ha suscitato polemiche. Ma io penso che sia molto più trasparente e serio mettere dei paletti, istituendo una governance trasparente, con tutti i soggetti, anche quelli che hanno perplessità che vorrei coinvolgerli nel seguire questa sperimentazione. Se alla fine del percorso vediamo che è discriminante anziché inclusiva non la faremo”.

“Pronta a battaglia per gli stipendi degli insegnanti” – Non è giusto che “la retribuzione dei docenti sia la più bassa di tutta la Pubblica amministrazione” ha detto Fedeli al Meeting di Comunione e Liberazione, specificando di essere “pronta a fare la battaglia per l’aumento degli stipendi”. “Se si ritiene importante, quale in effetti è, il ruolo dei docenti e dell’insegnamento – aggiunge la ministra – lo devi socialmente riconoscere, anche dal punto di vista retributivo”. Sulla necessità di un’integrazione dei ragazzi di origine straniera, Fedeli ricorda che “in altri Paesi ci sono ancora le classi differenziate: bisogna raccontarla la scuola italiana”.

giovedì 10 agosto 2017

LA NASCITA DEL COSTUME A DUE PEZZI



Il solito luogo comune vorrebbe l'uomo moderno sempre più emancipato e lontano da quel comune senso del pudore che in teoria (molto in teoria) vorrebbe invece avviluppate su se stesse le civiltà passate, vittime di non si sa quali filosofie repressive. E anche nel campo dell'abbigliamento questo supponente atteggiamento, intriso di prosopopea tutta contemporanea ed illuminista, si rispecchia nella falsa credenza di aver scoperto per primi certi vestiti particolarmente audaci o solo particolarmente comodi.

E' il caso del bikini che, dietro la facciata del due pezzi utilizzati come bandiera di liberazione, cela invece una lunga storia. Tanto che si possono tranquillamente osservare, magari su di un normale manuale di storia dell'arte (e magari cercando i ragguardevoli mosaici siciliani di Piazza Armerina), serafiche signorine intente a fare ginnastica o a farsi belle nei loro ampi bagni con indosso nulla più che due succinti pezzi di stoffa.

Comparso infatti per la prima volta durante il periodo imperiale romano (I-II secolo d.C.), il bikini, da quanto si apprende nella ricognizione storica effettuata da una rivista come "Focus" "non serviva in origine per nuotare, perché all'epoca si nuotava nudi. Né serviva per prendere il sole in spiaggia, pratica diventata abituale parecchi secoli dopo. A quanto pare il bikini era utilizzato soprattutto per l'atletica, la danza e nelle scuole di ginnastica".

Ad ogni modo, per la concezione moderna di tale indumento bisogna aspettare il 1946 quando, in Francia, lo stilista Louis Réard presenta in una collezione di costumi da bagno un modello che è l'antesignano, il prototipo di ciò che conosciamo noi oggi. Modello rinominato, tanto per dare un'idea dell'effetto (desiderato) che l'indumento poteva suscitare, nientemeno che "atome".
Però si dà anche il caso che proprio quell'anno gli Stati Uniti fecero esplodere nel Pacifico, su di un atollo chiamato Bikini (situato nelle isole Marshall), alcuni ordigni nucleari. Poiché, ovviamente su piani diversi, questo evento fece tanto scalpore quanto l'introduzione del nuovo costume, gli stilisti ribattezzarono l'ormai celebre capo d'abbigliamento con lo stesso nome dell'atollo.

Da allora questo stuzzicante capo del guardaroba femminile è entrato prepotentemente a far parte dell'armamentario seduttivo del gentil sesso, variato e disegnato in mille maniere, alcune delle quali fra le più impensabili (soprattutto da parte di stilisti fantasiosi come Jean Paul Gaultier).


Inizialmente indossato da attrici e cantanti, che lo utilizzarono per esibire le loro forme solitamente perfette (o solo per suscitare un po' di scalpore), con il tempo è diventato "patrimonio comune" delle donne di tutto il mondo e di ogni condizione sociale.


La nascita ufficiale del bikini risale all’immediato dopo guerra, nel 1946, data in cui il sarto francese Luis Réard fece indossare il due pezzi a Micheline Bernardini. La modella e spogliarellista, dopo aver sfilato presso il Piscine Molitor, ricevette più di 50 mila lettere di fan. Il francese si era inspirato ad un modello disegnato nel 1932 da Jacques Heim e denominato Atome, che però non decollò mai.

In realtà l’origine del bikini è ben più antica: già nell’antica Grecia, il due pezzi era diffuso tra le donne, così come si può desumere dai dipinti e dalle raffigurazioni dell’epoca.

Il nome bikini a quello di un atollo, situato nelle isole Marshall, dove venivano condotti esperimenti atomici dall’esercito degli Stati Uniti. L’invenzione di Réard avrebbe avuto sulla società lo stesso effetto della bomba atomica, poiché considerato un capo capace di rivoluzionare il mondo della moda.

C’è da dire però che il bikini fu vietato alle fino agli anni ’50. I controlli sulle spiagge da parte della polizia erano frequenti e le donne che indossavano bikini erano soggette a sanzione. All’epoca il bikini era vietato anche alle partecipanti al concorso di bellezza per aggiudicarsi la corona di Miss Mondo. La moda del bikini iniziò a diffondersi solamente quando il rivoluzionario costume da bagno fu indossato da Brigitte Bardot nel film Manina, ragazza senza veli del 1952 e in E Dio creò la donna del 1956.

La scena in bikini più famosa del cinema è e resterà quella che ritrae Ursula Andress in bikini bianco nel film Agente 007 – Licenza di uccidere. Il famoso bikini della bond girl fu poi venduto all’asta per 57,992 euro.

Dalle illustri case di moda alle più varie catene di abbigliamento, tutti (o quasi) si sono cimentati nella creazione e commercializzazione di costumi da bagno. Così il capo da spiaggia per eccellenza ha subito durante gli anni una lunga evoluzione, cambiando forme, tagli e tessuti. La versione più minimale è senza dubbio il tanga. Fu un italo-americana ad indossarlo la prima volta sulla spiaggia di Ipanema a Rio de Janeiro, Rose de Primo. Per farsi notare ad un festa in spiaggia, alla donna venne l’idea di modificare lo slip del proprio bikini, inventando così il tanga.

mercoledì 9 agosto 2017

MODA E ARTE, UNA CONTINUA EVOLUZIONE



Assioma: la moda è un’interpretazione della vita in tutte le sue manifestazioni, necessariamente soggettiva perché si fonda sul sentire personale del creativo, che persegue l’obiettivo dell’unicità dei risultati. Proprio nel segno della creatività e dell’unicità, tra le infinite tessere del mosaico che chiamiamo realtà, è da sempre privilegiata la liaison che avvicina la moda alle altre dimensioni del fare cultura: letteratura, cinema, ma soprattutto arte figurativa.
Moda e arte: la prima ha costantemente guardato alla seconda come fonte di ispirazione, come “Wunderkammer” da cui ricavare suggestioni da reinterpretare poi negli abiti. La storia del costume è segnata da innamoramenti per innumerevoli orizzonti artistici. Si passa, per esempio, dalle fascinazioni per le “chinoiserie” al culto del “japonism in fashion”. L’espansione coloniale è il canale attraverso il quale giungono nel vestire occidentale i riferimenti etnico-esotici di matrice africana, i colori della Polinesia, i richiami di sapore primitivo al tattoo.
Quello tra arte moda è un rapporto in continua evoluzione che conosce un momento-chiave all’inizio del ventesimo secolo, quando la relazione diventa bidirezionale. È il momento in cui l’arte si accorge della moda, inizia a studiarla, a riconoscerla come ambito in cui l’essere umano esprime non solo la sua potenzialità creativa, ma soprattutto la sua identità. È il momento delle avanguardie storichedel primo Novecento: Futurismo, Costruttivismo russo-sovietico, Dadaismo, Cubismo.
Filippo Tommaso Marinetti, padre del Futurismo, è il primo intellettuale che evita di deplorare “le insostenibili leggerezze della moda” (atteggiamento più che abituale tra i suoi consimili) arrivando a indicare la moda stessa, con il suo continuo mutare, come codice di comportamento ideale per gli artisti che si propongono di guardare avanti. Non è da meno Giacomo Balla, con il suo trattato (in verità un manifesto) del 1914, Le vêtement masculin futuriste.
L’arte e la cultura teorizzano la moda. E la creano, propugnando un abbigliamento che non si limita al nero, al grigio e alle mezze tinte borghesi, per portare invece lo slancio del colore e delle forme insolite nelle strade e nei salotti. È il trionfo delle geometrie (rombi, losanghe, triangoli) giocate in stoffe e colori differenti, accoppiati tra loro secondo una tecnica antesignana rispetto all’odierno patchwork. È una nozione rivoluzionaria e anticonformista, che intenzionalmente pone l’accento sull’eccesso e mira alla lotta contro l’omologazione e la massificazione della nuova era, nei loro risvolti spersonalizzanti, ben raccontati in due opere-cult: il film Metropolis di Fritz Lang e il romanzo 1984 di George Orwell.
In una dimensione del vivere del tutto diversa, placati gli intenti rivoluzionari, la moda contemporanea grazie alla sua intelligenza intrinseca sa far fruttare una lezione così importante, così decisiva. Da dichiarazioni di rottura, di protesta e di ribellione, il gusto per il colore, il gioco degli intarsi, la tecnica del patchwork si sono evoluti sino a divenire intenti stimolanti di eleganza, espressioni di know how tecnologico, ricerca instancabile di novità. Che è poi l’anima vera della moda. Di oggi e di sempre. 

lunedì 31 luglio 2017

FORD FIESTA, SPIGLIATA DA GUIDARE E TECNOLOGICA

Per rinnovare il suo successo mondiale che dura dal 1976 (17 milioni di unità vendute), la è stata completamente rinnovata e appare più "piantata a terra": guadagna infatti 7 cm in lunghezza (404 in totale, e 407 per la più sportiva ST-Line), e uno in larghezza (173 in tutto), mentre è più bassa di 2 cm (l’altezza adesso è di 148, e di 147 per la ST-Line). La linea dell’utilitaria Ford, comunque, non viene stravolta, pur sfoggiando una grigia anteriore ancora più ampia e grintosa, nonché luci posteriori a sviluppo orizzontale. 

L’abitacolo della Ford Fiesta è accogliente e luminoso, realizzato con più cura: materiali di buona qualità nei rivestimenti della plancia e dei sedili. Spicca un grande schermo da 4,2” a 8” tipo tablet in posizione rialzata (e non più incastonato nella plancia) e una consolle ordinata: addio ai numerosi piccoli tasti. Mentre il sistema multimediale Sync-3 è compatibile sia con Android Auto che con Apple CarPlay. Disponibile a tre e a cinque porte, la nuova Ford Fiesta è comoda per quattro occupanti: chi siede al centro del divano, ed è alto, invece, non ha molto spazio per le gambe. Non molto capiente il baule, se paragonato con quello di altre utilitarie: per la cinque porte, si va da 303 litri col divano in posizione d'uso a 984 una volta reclinato.

La dotazione di sicurezza della nuova Ford Fiesta si evolve: di serie per tutta la gamma l’avviso di involontario abbandono di corsia con correzione automatica della traiettoria, mentre sono optional il cruise control (150 euro) e il sistema di parcheggio automatico (500 euro), che compie le manovre da sé l’auto anche nei parcheggi a "pettine" a 90 gradi rispetto alla strada, non solo in quelli longitudinali. Tuttavia questo sistema è disponibile solo per gli allestimenti Plus (quello base) e Titanium, mentre non si può ordinare per la ST-Line del nostro test. Optional pure l’Active City Stop (600 euro) che include il sistema di frenata automatica, il dispositivo per il riconoscimento dei pedoni e il cruise control adattativo: si basa sui dati raccolti da tre radar, due telecamere e dodici sensori a ultrasuoni che monitorano a 360 gradi l’ambiente circostante.


Oltre ai già citati allestimenti Plus, Titanium ed ST-Line, la nuova Ford Fiesta è ordinabile nella ricercata versione Vignale: oltre ai particolari della carrozzeria (dalla mascherina specifica ai dettagli cromati) sfoggia eleganti interni, con sedili rivestiti parzialmente in pelle. Inoltre, dal 2018, saranno disponibili la sportiva ST (200 cavalli) e la crossover Active, rialzata da terra di 4 cm e ha protezioni lungo i passaruota e sotto le porte ispirate al mondo delle suv. L’equipaggiamento di serie della Plus è già ricco e prevede fra l’altro il climatizzatore manuale, il divano posteriore ripiegabile separatamente, sei airbag, nonché lo schermo nella plancia di 6,5”, la frenata automatica d’emergenza, la chiave personalizzabile MyKey e il limitatore di velocità. Oltre all'Esp e ai sensori di pressione dei pneumatici, ormai obbligatori per legge. 

Ampio il ventaglio dei motori. A benzina: il 1.0 tre cilindri turbo Ecoboost è proposto nella versione da 100, 125 CV e 140 CV; per i meno esigenti, c'è un 1.1 aspirato da 70 o 86 CV. A gasolio, il 1.5 TDCi da 86 o da 120 CV. I motori più potenti hanno il cambio manuale a sei marce, quelle di accesso a cinque. Mentre il robotizzato a doppia frizione (e sei rapporti) Powershift è riservato al 1.0 da 100 CV. La versione che abbiamo testato è la Ford Fiesta ST-Line 1.0 Ecoboost 5 porte, dalla ragguardevole potenza di 140 CV. È caratterizzata da minigonne di ispirazione corsaiola, oltre che dalla griglia anteriore a nido d’ape. Anche a bordo la sportività non manca, con sedili avvolgenti e un volante sagomato. Nei centri abitati, la nuova Ford Fiesta è agile, ma soprattutto nelle manovre la visuale posteriore scarseggia: per parcheggiare facilmente in “retro” conviene aggiungere i sensori. Ottime la tenuta di strada (grazie alla taratura sportiva delle sospensioni) e la precisione dello sterzo, favorite dall'irrigidimento della scocca. E, se si esagera un po’, vengono in soccorso i freni, potenti. Lo scattante tre cilindri turbo permette di divertirsi ed è abbinato a un cambio manuale a 6 marce preciso. Promette un’accelerazione 0-100 km/h in 9 secondi e una velocità massima di 202 che paiono veritiere. Briosa, sicura, ma anche parca: a livello di percorrenze, la casa dichiara 22 km/l, mentre il computer di bordo indica 15 km/l (un dato ottimo, anche perché abbiamo guidato senza badare troppo ai consumi). Niente male anche il comfort: migliora l’isolamento dal rumore esterno e da quello del motore (in effetti, il “mille” si fa sentire solo se si tirano le marce), grazie anche al parabrezza acustico. 

sabato 29 luglio 2017

Rolls-Royce Phantom: la regina del lusso è tutta nuova

La Rolls-Royce, casa del blasone automobilistico per antonomasia, presenterà al Salone di Francoforte di settembre la nuova edizione (l’ottava) del modello icona del marchio, il cui nome risale agli Anni 20, alle origini del costruttore. Come il modello che a distanza di 14 anni dal lancio va a essere sostituito, il design della nuova Phantom coniuga la tradizione con la contemporaneità, senza rivoluzioni. L’immagine che ne risulta è assolutamente “fuori dal coro” rispetto a tutta l’altra produzione mondiale. L’immagine offerta dalla Rolls-Royce Phantom è un mix di tratti classici, tanto semplici quanto scultorei, come una grande architettura della classicità. La mascherina-radiatore domina l’insieme del frontale, anche se questa volta risulta più integrata nella carrozzeria dunque un po’ più “mimettizzata”. L’insieme trasmette tutte le sensazioni che suscitano i pezzi unici. Ed effettivamente il design della Rolls-Royce Phantom non ha né uguali né analogie nel panorama automobilistico attuale.  
V12 E 900 NM DI COPPIA - Sotto il cofano della nuova Rolls-Royce Phantom c’è il V12 di 6,75 litri bi-turbo che la Rolls-Royce tiene a presentare come esclusivo della casa, e non condiviso con la BMW, capace di erogare 563 CV con coppia massima di 900 Nm da 1.700 giri. Il propulsore è abbinato a unatrasmissione automatica ZF a 8 rapporti. Tutto per una marcia che secondo i dettami del marchio deve essere brillante senza brutalità e nella massima discrezione. Grandi sforzi sono stati dedicati alla creazione dell'automobile "più silenziosa del mondo", grazie a vetri a doppio strato da 6 mm in tutta la vettura, a oltre 130 kg di materiale di isolamento acustico e all'utilizzo di materiali ad alto assorbimento. Quanto al comfort, il sistema comprende evolute sospensioni pneumatiche con molle ad aria che lavorano anche sulla base di una regolazione automatica che tiene conto delle condizioni del fondo stradale, rilevate attraverso apposite telecamere.
 Lo scopo è migliorare l’effetto “magic carpet”, cioè quell’andatura super morbida da “tappeto volante”, capace di assorbire qualunque asperità senza trasmetterle agli occupanti per cui le Rolls sono famose.

Ha la scocca e il pianale in alluminio che permette di abbinare alla robustezza anche un peso non esagerato, nonostante le dimensioni decisamente imponenti della vettura. Da notare che la Phantom è stata sviluppata su una piattaforma ad hoc concepita e sviluppata appositamente per la Rolls-Royce, senza commistioni con la “cugina” BMW. La nuova Phantom resta un’auto a dir poco imponente anche se leggermente più piccola della precedente: è alta 165 cm, larga 202 cm e lunga 576 cm, 7,7 in meno della generazione uscente. Sarà offerta anche una versione più lunga con un passo maggiorato di 20 cm.
COMPLETA, RICCA E BEN COSTRUITA- Trattandosi di una Rolls-Royce, e per di più della Phantom, non stupisce sapere che il modello ha una dotazione completa, con tutti i più moderni dispositivi elettronici di supporto alla guida. Quanto all’allestimento interno la Rolls-Royce afferma di essere riuscita ad ottenere un livello e una ricercatezza delle finiture, dei materiali e delle decorazioni impiegati fino ad ora inarrivato dai rivali. Essendo una Rolls è anche il trionfo delle cose voluttuarie, come il frigobar dove possono trovare posto bottiglie di champagne, con relativi bicchieri, il cielo della vettura trapuntato di led e tanti altri piccoli dettagli che fanno la differenza. Come i tavolini da pic-nic posteriori occultati sul retro dei sedili anteriori, o i monitor per i per i passeggeri posteriori estratti e retratti elettricamente al semplice tocco di un pulsante. Inoltre i proprietari potranno commissionare diverse opzioni di sedute adatte alle proprie esigenze. Tra le scelte disponibili, sedili lounge più intimi, sedili individuali con braccioli a scomparsa, sedili individuali con consolle centrale fissa e sedile per posizione sonno. 

martedì 25 luglio 2017

CODICI PROMOZIONALI AMAZON

NUOVISSIMI CODICI PROMOZIONALI


https://www.amazon.it/dp/B01MU1NCUN
Codice:JB39IPBY(50%)

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Codice:7JHGK6WD(30%)

https://www.amazon.it/dp/B01LXVQAKC
Codice:SFRKTDOS(25%)

https://www.amazon.it/dp/B016MIBSAO
Codice:47SJ42NU(25%)


martedì 18 luglio 2017

NUOVISSIMI CODICI

NUOVI CODICI PROMOZIONALI

https://www.amazon.it/dp/B01MSZ8K8F
Codice: SEBT9YTL(20%)       7.31

https://www.amazon.it/dp/B01LWZZFHU
Codice: T8YZ8DJO(20%)       7.31

https://www.amazon.it/dp/B01M09NGIV
Codice: A2LAJ8M5(15%)       7.31

https://www.amazon.it/dp/B07289N5K3
Codice: QQMZBGOV(20%)       7.31

https://www.amazon.it/dp/B071Y7HJWL
Codice: YH5HRTPQ(30%)(Solo per i primi 100)       7.31

https://www.amazon.it/dp/B01K6JJ0Y6
Codice: RFA8VUMM(30%)       7.31

lunedì 17 luglio 2017

LA DODGE VIPER ESCE DI PRODUZIONE



La produzione della supersportiva della Dodge cesserà ad agosto, senza nessun altro modello sostitutivo in vista.

LA FINE DI UN MODELLO EMBLEMATICO - La FCA, che possiede il marchio Dodge, chiuderà definitivamente lo stabilimento Conner di Detroit il prossimo 31 agosto dove viene prodotta la Dodge Viper, in accordo con il contratto firmato nel 2015 con il sindacato di categoria UAW. Alle 80 persone che attualmente lavorano nella fabbrica della città più grande del Michigan, la FCA offrirà la possibilità di ricollocarsi in altre posizioni offerte dal gruppo guidato da Sergio Marchionne, amministratore delegato della FCA.
IL CANTO DEL CIGNO - Commercialmente parlando, il declino della Dodge Viper è evidente. Nello scorso anno, nel mondo, 680 persone hanno deciso di acquistare la supersportiva da 90.000 dollari, con un calo dell’8,7% rispetto al 2015. Di sicuro, l’appeal sul mercato e i numeri a ribasso costante sono stati determinanti nella chiusura di una fabbrica diventata troppo onerosa rispetto al ritorno economico dato dalle vendite della vettura. Inoltre, aspetto non secondario, la Dodge Viper così com’è non avrebbe soddisfatto le nuove normative sulla sicurezza stradale introdotte dal governo americano con esecutività dall’1 settembre 2017. Il che avrebbe imposto una forte rivisitazione di un modello che, dal 1992 ad oggi, è praticamente rimasto fedele al suo Dna originale.
CINQUE GENERAZIONI - La prima Viper, la cosiddetta SR1, vide la luce nel 1992 con il marchio Chrysler; la biposto contava su un motore da 8 litri, V10, con 400 cavalli. Con la seconda generazione della Viper (SR2), in produzione dal 1996 al 2002, sono arrivate diverse declinazione di questa sportiva come la RT/10 e la GTS. Dal 2003 al 2007 è stata la volta della terza generazione della Viper (ZB1); l’aspirato è passato dagli 8 litri agli 8.3, sempre con 10 cilindri a V. La quarta generazione della Viper (ZB2) è stata prodotta dal 2008 al 2010 e ha visto altri 100 centimetri cubici aggiungersi al già corposo propulsore. Dal 2010 al 2013, la produzione della sportiva americana, diventata nel frattempo Dodge, venne stoppata. Dal 2013 al 2017, la Viper è tornata a calcare i listini internazionali e gli asfalti con la quinta serie ribattezzata Phase VX, che proseguirà fino al 2017. Nella quinta generazione della due posti, il motore è rimasto un 8.4 litri a 10 cilindri, forte di 645 cavalli.

lunedì 10 luglio 2017

CODICI PROMOZIONALI

 Il primeday sta arrivando.
Ecco le anticipazioni.



https://www.amazon.it/dp/B00P26M4QA

Prezzo corrente: 18,99   Prime day: 15,19

Jul 10, 2017 6:00 PM - Jul 10, 2017 11:45 PM



https://www.amazon.it/dp/B00W6W8RQ4

Prezzo corrente: 19,99   Prime day: 15,99

Jul 11, 2017 9:00 AM - Jul 11, 2017 3:00 PM



https://www.amazon.it/dp/B01M0IL8BF

Prezzo corrente: 19.99   Prime day: 15.19

Jul 11, 2017 5:35 PM - Jul 11, 2017 11:35 PM



https://www.amazon.it/dp/B01N25BZVF

Prezzo corrente: 26.99 - Prime day: 19.19

Jul 11, 2017 8:00 AM - Jul 11, 2017 2:00 PM



https://www.amazon.it/dp/B01HAYRSM6

Prezzo corrente: 26.99   Prime day: 18.99

Jul 11, 2017 2:00 PM - Jul 11, 2017 8:00 PM



https://www.amazon.it/dp/B01K4LECOE

Prezzo corrente: 17,99   Prime day: 14.39

Jul 11, 2017 5:05 PM - Jul 11, 2017 11:05 PM



https://www.amazon.it/dp/B00Z61UV16

Prezzo corrente: 12.99   Prime day: 10

Jul 11, 2017 2:40 PM - Jul 11, 2017 8:40 PM



https://www.amazon.it/dp/B01LWZZFHU

Prezzo corrente: 19.99   Prime day: 15.99

Jul 11, 2017 4:20 PM - Jul 11, 2017 10:20 PM



https://www.amazon.it/dp/B01JYEQ4ZM

Prezzo corrente: 17.99   Prime day: 14.39

Jul 11, 2017 6:55 AM - Jul 11, 2017 12:55 PM



https://www.amazon.it/dp/B01M09NGIV

Prezzo corrente: 19,99   Prime day: 15.99

Jul 11, 2017 9:00 AM - Jul 11, 2017 3:00 PM



https://www.amazon.it/dp/B016MIBSAO

Prezzo corrente: 19.99   Prime day: 15.99

Jul 11, 2017 11:05 AM - Jul 11, 2017 5:05 PM



https://www.amazon.it/dp/B01MS09OVG

Prezzo corrente: 39,99   Prime day: 31.99

Jul 11, 2017 4:00 PM - Jul 11, 2017 10:00 PM

Grazie mille.

domenica 2 luglio 2017

PORSCHE 911 GT2 RS

La sigla RS viene riservata dalla Porsche ai suoi modelli più sportivi, alleggeriti, dotati di motori molto potenti e assetti, freni, cambio e sterzo perfettamente a loro agio nell'uso più intenso in pista. L'ultima arrivata nella famiglia RS, la Porsche 911 GT2 RS, può contare su un esagerato motore biturbo 3.8 a sei cilindri, il più potente mai destinato ad una Porsche stradale: sviluppa 700 CV, eroga 750 Nm di coppia e assicura prestazioni di livello assoluto, a partire dall'accelerazione 0-100 km/h in 2,8 secondi fino alla velocità massima di 340 km/h. La GT2 RS diventa così un vero "animale" da pista, riservato ai guidatori capaci di gestire un'auto da 700 CV con due sole ruote motrici (quelle posteriori).

COME NESSUN'ALTRA PORSCHE - Il motore 3.8 della Porsche 911 GT2 RS è lo stesso delle 911 Turbo e Turbo S, ma i tecnici della casa tedesca lo hanno modificato a livello di turbocompressori (più grandi) e sistema di raffreddamento (più efficace) in maniera da renderlo ancora più muscoloso. La potenza aumenta così di 160 CV rispetto alla Turbo, di 120 CV rispetto alla Turbo S e di 80 CV rispetto alla vecchia generazione della GT2 RS (dove però la cilindrata era di 3.6 litri), a fronte di un peso pari a 1.470 kg con il pieno di benzina, ottenuto grazie a soluzioni molto ricercate come il tetto in magnesio, il cofano anteriore in fibra di carbonio e l'impianto di scarico in titanio, più leggero di 7 chili rispetto allo scarico delle Turbo e Turbo S. Il rumore che produce, secondo la Porsche, è ancora più intenso e adrenalinico (si può sentire nel video qui sotto).

PACCHETTO WEISSACH - L'equipaggiamento tecnico della Porsche 911 GT2 RS è completato dall'impianto frenante in materiale composito, dai cerchi in lega ampi 20 pollici davanti e 21 pollici dietro (montati su pneumatici delle misure 265/35 e 325/30) e dal cambio automatico a doppia frizione PDK con 7 rapporti, come sulle Turbo e Turbo S, ma adattato per la 911 GT2 RS. La carrozzeria riceve una serie di accorgimenti per migliorare il raffreddamento degli organi interni, a partire dalle feritoie sugli archi passaruota, mentre all'interno si trovano rivestimenti in Alcantara rossa, particolari in fibra di carbonio e il sistema per misurare i tempi sul giro. Optional il pacchetto Weissach, che include nuovi particolari in fibra di carbonio, le ruote in magnesio e fa diminuire la massa di altri 30 chili. La Porsche 911 GT2 RS costa in Italia 293.732 euro, compreso lo speciale orologio disegnato dalla Porsche Design e destinato esclusivamente ai proprietari della nuova GT2.


mercoledì 28 giugno 2017

NUOVI CODICI PROMOZIONALI




https://www.amazon.it/dp/B01K1A0R74
Codice: IV22PE8L(50%)(Solo per i primi 50)

https://www.amazon.it/dp/B019C72J00
Codice: AC8SIWH5(50%)


lunedì 26 giugno 2017

VOLKSWAGEN R-ROC: QUASI PRONTA

IN VENDITA A NOVEMBRE - Come molti costruttori anche la Volkswagen sta sviluppando nuovi modelli di suv per soddisfare la crescente domanda di questo tipo di vetture in tutte le categorie del mercato. La prima ad arrivare nelle concessionarie sarà la Volkswagen T-Roc, una suv lunga circa 430 cm, concorrente di Jeep Compass e Seat Ateca. Nella roadmap della casa tedesca la T-Roc sarà svelata ad agosto, presentata al pubblico in occasione del Salone di Francoforte a settembre e in vendita, anche in Italia, nel mese di novembre 2017. Oggi, con l’approssimarsi della presentazione, circola sul web un'immagine tratta da Car and Driver che ne anticipa le forme.

La Volkswagen T-Roc riprenderà le linee del prototipo omonimo (lo vedi qui), smussandone però qualche dettaglio: il fascione paraurti sarà più semplice e convenzionale, mentre la fiancata sarà mossa da passaruota piuttosto accentuati. Dal punto di vista tecnico la T-Roc avrà molto in comune con le sorelle Audi Q2, Seat Ateca e Skoda Karoq con le quali condividerà gran parte delle componenti non visibili, a partire dal pianale MQB a trazione anteriore o integrale. Anche i motori saranno analoghi: troveremo quindi i benzina 1.0 TSI e 1.5 TSI, oltre ai diesel 1.6 TDI e 2.0 TDI. Optional il cambio automatico DSG a doppia frizione.

La Volkswagen sta lavorando su altri due modelli di suv che debutteranno entro la fine del prossimo anno. La prima ad arrivare, nella primavera del 2018, dovrebbe essere la seconda generazione della Volkswagen Touareg, la suv di grandi dimensioni che passa a una nuova e più moderna piattaforma per sfidare BMW X5 e Mercedes GLE. Nella seconda metà del 2018 sarà invece la volta della Volkswagen T-Cross, una suv di dimensioni ancora più contenute rispetto alla T-Roc. Sorella dell’imminente Seat Arona, la T-Cross utilizzerà la piattaforma MQB-A0, la stessa della recente VW Polo, quindi possiamo aspettarci una lunghezza sotto ai 420 cm. In questo modo la casa tedesca avrà una gamma di suv composta da (in ordine crescente di lunghezza): T-Cross, T-Roc, Tiguan, Tiguan Allspace e Touareg.

giovedì 15 giugno 2017

NUOVI CODICI PROMOZIONALI

NUOVI CODICI PROMOZIONALI

https://www.amazon.it/dp/B071HJS869
Codice: XNY5N39C (40%)(One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B01DOY0N1O
Codice: I97A7PHO (50%)(One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B071R485NV
Codice: IFAAUW3X (40%)(One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B01MU1NCUN
Codice: PSQFC95K (50%)

https://www.amazon.it/dp/B019DV48VS
Codice: PYRBCEZC (30%)(One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B06XWWWKNG
Codice: FFYVK2U4 (20%) (One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B071VJFT2H
Codice: U3MO5KHL (25%) (Solo per i primi 30)(One redemption per customer)

sabato 10 giugno 2017

CUFFIE BLUETOOTH

Ognuno di noi ha la necessità di avere con se delle cuffie Bluetooth per gestire al meglio e in qualsiasi situazione le telefonate che arrivano quotidianamente.

Per questo motivo mi sono decisa ad acquistare le cuffie Bluetooth.
Sono dotate di un sistema Bluetooth con versione V4.1, ovvero quella più recente in commercio, in grado di consentire una connessione perfetta.

Arrivano ben sigillate e sono dotate di cavo USB per ricaricarle, quattro gommini di varie misure e il manuale d'uso.

In circa 2 ore avrete le cuffie cariche per un utilizzo di circa 160 ore.
L'ascolto dei brani musicali e della voce è davvero eccezzionale, fluido e senza fruscii.

Consiglio questo prodotto anche per chi pratica attività fisica, sono molto comode.




venerdì 9 giugno 2017

TERMOMETRO INFRAROSSI

on avevo molta fiducia nel comprarlo perché non ho mai usato un dispositivo a infrarossi, ho sempre usato i classici, sentendone parlare bene ho voluto provare.
Mi è arrivato dopo un paio di giorni ed era ben imballato.
Il termometro è dentro una bustina molto morbida al tatto in modo da conservarlo e tenerlo custodito al meglio senza il rischio di rotture.
Il prodotto è leggerissimo ed esteticamente carino, ha due pulsanti:
HEAD=FRONTE
EAR=ORECCHIE
Facilissimo da utilizzare; basta premere il pulsante dove si desidera misurare la temperatura e in meno di un secondo vi appare sullo schermo.
È dotato di due batterie AAA già presenti all'interno, cosa molto apprezzabile, in mkdo da poterlo utilizzare immediatamente.
Sono molto soddisfatta di questo acquisto, lo consiglio moltissimo, soprattutto per chi ha dei bambini.

martedì 6 giugno 2017

NUOVI CODICI PROMOZIONALI IMPORTANTI



 OFFERTE IMPERDIBILI

https://www.amazon.it/dp/B0719JMX27
Codice: Z7PXS67J (40%) (One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B07289N5K3
Codice: 3FVXC8HW (40%) (One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B0713MMYBL
Codice: HLG5MQOX (3 Euro off) (One redemption per customer)

https://www.amazon.it/dp/B01MXRH7H0
Codice: 77RHU88L (15%)

https://www.amazon.it/dp/B00P26M6D6
Codice: UA44O3M3 (15%) (tutti i colori)




martedì 23 maggio 2017

CODICI PROMOZIONALI AMAZON

I codici sono validi fino a 22 giugno:

https://www.amazon.it/dp/B0713T445C
Codice: IIPZ4DFN (50%)

https://www.amazon.it/dp/B071Y7HJWL
Codice: 3FXIAS8J (50%)





La nostra pagina Facebook dove potrete trovare tantissime cose bellissime e utili: https://www.facebook.com/patoxstore/